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I primi due anni di attività furono caratterizzati, come per tutte le nuove proposte, da un grande entusiasmo, accompagnato da una grande volontà da parte dei giovani più adulti, dai quali dipendeva l’animazione del gruppo, nel coltivare la loro preparazione e nella acquisizione del metodo presso il vicino e all’epoca già “storico” gruppo di Scorzè.

La proposta fu rivolta inizialmente, come prima accennato, a ragazzi tra i dodici ed i quattordici/quindici anni corrispondente, per gli scout, all’età del Reparto, con la formazione di quattro squadriglie (aquile, cervi, ragni rossi poi puma, castori). Alcuni tra i giovani parteciparono alle attività del Clan di Scorzè e davano man forte ai capi nelle attività con i ragazzi.

Il cammino educativo era tutto incentrato sulla scoperta dei valori della legge e della promessa scout e sull’importanza dell’unità, del saper stare insieme.

Le attività dei primi due anni furono anche promozionali rispetto alla comunità parrocchiale e molti furono i ragazzi, soprattutto all’inizio, che vollero provare l’esperienza anche se poi non entrarono a far parte del gruppo.

È da sottolineare la presenza di Don Antonio in tutte le attività, ma soprattutto il suo lavoro di guida spirituale per tutti quei giovani e ragazzi che seppero aprirsi e cogliere la sua amicizia ed i suoi consigli rimasti per molti ancor oggi, a distanza di tanto tempo, di riferimento nelle proprie scelte.